Volkswagen T2 Baywindow aziendale
A volte ritornano. Storia del primo furgone aziendale.
Erano gli anni 70, e Roberto Tapparelli lavorava nel mondo della pietra con i fratelli realizzando caminetti da interno e complementi di arredo per giardini. L’azienda era fiorente e si avvaleva della collaborazione di alcuni dipendenti, che nostro padre portava al lavoro a bordo di un pulmino FIAT 850 familiare.
Nel 1980 Roberto inizia la sua avventura in solitaria affiancando ai caminetti anche le stufe a olle. Il pulmino FIAT restò nell’azienda dei fratelli, e lui si trovò a dover acquistare un furgone per il proprio lavoro. La scelta ricadde su un furgone Volkswagen del 1974, un TRANSPORTER T2 Baywindow pickup con motore 1600cc benzina. Il T2 Bay venne presentato nel 1967 come evoluzione del mitico T1 Split nato nel 1950 sulla base del Maggiolino. Rispetto alla prima serie presentava modifiche consistenti, sia in merito alla carrozzeria che alla meccanica. La tenuta di strada era notevolmente migliorata grazie alle modifiche delle sospensioni, la frenata più efficiente grazie ai nuovi freni a disco, lo spazio a bordo e di carico erano aumentati. A tutti gli effetti era uno dei migliori furgoncini sul mercato in quell’epoca, utilizzato da molti artigiani dei settori più diversi, dal falegname all’idraulico, dall’elettricista al panettiere. Per un paio di anni fu proprio un ottimo compagno di lavoro, ma a Roberto serviva un furgone più grande, con portata maggiore e più potenza. Nel 1982 con il trasferimento nella nuova sede arrivò un nuovo furgone, un Bedford 2000 turbo diesel, più grande rispetto al Volkswagen e più adatto al trasporto di caminetti e stufe molto pesanti. Il piccolo T2 non venne però buttato, ma convertito a mezzo pubblicitario. Sul cassone posteriore nostro padre posizionò una piccola stufa a olle, un caminetto e un cartellone pubblicitario con le insegne dell’azienda. Negli anni a seguire il furgoncino fu posizionato a bordo strada, nei pressi della sede, in modo da essere visto dagli automobilisti di passaggio. Fu verniciato di un colore verde fluo particolarmente vistoso, adatto ad attirare gli sguardi. Io ero ancora bambino in quegli anni, ma ricordo ancora in modo molto chiaro i giochi che facevo sedendomi al posto di guida e fingendo di scorrazzare per le strade. Ricordo il volante che mi appariva enorme e che con grande fatica riuscivo a muovere di qualche centimetro appena. Ricordo la lunga panca al posto dei sedili e quel grosso stemma davanti al muso, proprio in mezzo ai due fari rotondi che sembravano due grandi occhi puntati sulla strada. Purtroppo alcuni anni dopo, verso il 1986, nostro padre decise di sbarazzarsi del piccolo furgoncino e lo vendette. La sua funzione di mezzo pubblicitario iniziò a venire meno e tenerlo fermo senza alcuno scopo aveva dei costi che all’epoca non erano sostenibili. Io però non l’ho mai dimenticato.
Ciclicamente il ricordo dei momenti seduto al volante del vecchio T2 si ripresentava, e ho sempre fantasticato ad un suo ritorno in azienda. D’altronde anche nelle pubblicità attuali spesso compaiono vecchi furgoncini iconici. Come non ricordare la pubblicità dei biscotti Balocco con il vecchio furgone FIAT 616 degli anni 60, oppure il Bully dei Pavesini. Ho fantasticato fino al 2022 anno in cui ho iniziato ad intensificare la ricerca di un furgoncino in buono stato e magari targato TN. Fortuna vuole che nel mese di ottobre, tramite l’amico di un amico come spesso accade in questi casi, vengo a conoscenza di un Volkswagen T2 Baywindow pickup del 1974 in buono stato, targato TN, funzionante ed in parte restaurato. Esattamente il modello che nostro padre aveva acquistato più di 40 anni prima. Accordatomi con il proprietario, la settimana successiva sono già entrato in possesso del furgoncino ed al lavoro per riportarlo gloriosamente in strada. Come già fatto con altri mezzi d’epoca – vedi la Ape Piaggio – mi sono occupato personalmente dei lavori di carrozzeria. Per la parte meccanica invece mi sono rivolto ad un amico che gestisce una piccola officina, dove il motore è stato revisionato ed il cambio rifatto completamente. Non dimentichiamoci che si tratta di un mezzo da lavoro con alle spalle 50 anni di duro lavoro. Rifatto il look estetico, gli interni e tutta la meccanica, a marzo 2023 il furgone è finalmente pronto per il suo ritorno in azienda. Ultimo lavoro la decorazione sulle fiancate simile a quella dell’epoca, con l’aggiunta del logo MAESTRO ARTIGIANO FUMISTA. Oggi il furgone, soprannominato BOMBO, viene usato quotidianamente per i piccoli spostamenti, ma non disdegna anche qualche viaggio di lavoro più lungo attraverso le strade del Trentino. Il cassone d’altronde è bello ampio ed il mezzo è davvero robusto. C’è un solo piccolo difetto se vogliamo essere precisi, e riguarda la velocità: risulta poco compatibile con i ritmi frenetici di oggigiorno. Ma proprio per questo motivo lo ritengo maggiormente piacevole da guidare, poiché quando si sta seduti al suo volante automaticamente il ritmo rallenta e si ha il tempo di guardare dal finestrino le auto che sfrecciano. D’altronde, chi va piano va sano e lontano. E il vecchio BOMBO di strada ne ha ancora molta da fare. Insieme a noi.